domenica 1 novembre 2015

Sono felice nell'annunciarvi che sto lavorando ad un altro libro, anzi a dire la verità è quasi concluso. Si tratta di un romanzo.
La stesura è completata. Ci sono ora dei passaggi che devono essere fatti: 
- sistemazione di un capitolo finale 
- rilettura dell'intero testo per correggere errori di battitura con una procedura chiamata proofreading. Questa consiste nel leggere ad alta voce il testo ad una seconda persona mettendo attenzione anche alla punteggiatura e agli errori di batitura.
- realizzazione dei disegni dei volti dei personaggi 
- editing da parte di un editor professionale 

e finalmente la pubblicazione. 

vi mostro la copertina, che sebbene non definitiva dovrebbe essere molto vicina. 



Seduto nel deserto a bere un te con Gheddafi 

E' per me veramente un piacere poter raggiungere questo traguardo a pubblicarlo entro Natale. 

venerdì 11 settembre 2015



http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/09/18/la-mano-rubata.html


LA MANO RUBATA

«IL MEDICO in questione era un' americana... Quando mi presentai nella sala medica mi chiese della mano. Le raccontai quello che mia madre mi aveva riferito. Lei mi guardò attentamente e disse: "No. Cannot be that. This is Thalidomyde" che in inglese suona "talidomaide". In seguito andando su internet, scoprii quello che alla fine degli anni 50e nei primi anni 60 era successo. Rimasi sconvolto, non tanto per il fatto che mia madre non me lo avesse detto. Era già morta e conoscendola sapevo della sua riservatezza, e forse vergogna, per qualcosa che non aveva poi fatto. Rimasi sconvolto perché questa cosa la scoprivo a 40 anni». Scrive così Donato Salvia nel suo racconto autobiografico La mia mano destra, in cui narra la storia di un farmaco infausto che determinò la malformazione del suo arto e che nel mondo causò, tra il 1959 ed il 1965, almeno ventimila casi di focomelia. Di tratta della talidomide, farmaco inventato da Heinrich Mukter, che aveva lavorato nei lager nazisti. La casa farmacetica Chemie Grünenthal nel 1957 lo immise sul mercato, dopo aver effettuato test piuttosto sommarie comunque non su animali gravidi. La talidomide era infatti venduto come sedativo, antinausea e ipnotico alle donne incinte, perché rispetto agli altri barbiturici dell' epoca si riteneva avesse un profilo rischi/benefici estremamente favorevole. Purtroppo però bastavano 50 mg di talidomide per procurare danni irreparabili all' embrione. Nel novembre del ' 61 si scoprì il nesso eziologico tra bambini malformati e assunzione di talidomide in gravidanza, venne ritirato dal commercio, ma era ormai troppo tardi.

VALERIA FERRANTE

domenica 30 agosto 2015

Vecchia intervista



Grazie alla mia nuova collaboratrice Vanessa, abbiamo recuperato un intervista di un anno fa'. Buona visione 

martedì 11 agosto 2015

giornali estivi, buone e cattive notizie

Sono in vacanza e disteso al sole leggo il giornale come se fosse necessario. 
leggo con commozione che è venuta a mancare l'eroina americana Frances Oldham Kelsey, il medico della FDA che blocco il Talidomide da entrare nel vasto mercato del farmaco americano nel 1962. Molti americani ignari ora cinquantenni dovrebbero fare un pensierino sul lavoro fatto da questa dottoressa come illustrato sul libro "Il farmaco oscuro".
In altre pagine trovo un articolo su quanto sia ridicolo il lavoro fatto nella rete dei whats up sui timori dei genitori sulla Legge Gander. So' poco di questa legge, ma dall'articolo capisco che il giornalista sminuisce la preoccupazione di chi  conosce la legge e sta cercando di farne conoscere in rete gli effetti. La tecnica del giornalista mi è però nota. Sminuire i dati tramite generalizzazioni del tipo : "figurati se..". Bhe una lezione molto amara io la conosco: la casa farmaceutica che creò il Talidomide in Germania utilizzò negli anni 60 lo stesso modello di PR (diremmo oggi). Sminuire la fonte. "figurati se il Talidomide causa la nascita di bambini teratogeni !!" e furono necessari 10.000 bimbi malformati prima di essere fermata la pazzia. Attaccò il primo Dottore tedesco che ne denunciò il sospetto addirittura accusandolo di essere comunista. Conosco bene quel modo di fare. Giornalisti venduti. 
Ripeto non conosco il programma, e la soluzione è essere veramente informati (non soffermarsi alle presentazioni pubblicitarie) . Personalmente avere un protocollo per far si che i bimbi siano liberi di scegliere se essere o no omosessuali mi sembra molto secondario (se non inutile) al fatto di conoscere gli effetti dannosi delle droghe. Si forse nessuno si è accorto che i nostri ragazzi si "fanno" come dei matti e nessun programma è sponsorizzato nella scuola. Sembra irreale, ma così è. Ho un carissimo amico che fa' prevenzione da anni  - www.enricocmi.com - e mi ha sconvolto sapere che le sue attività vengono sponsorizzate da singoli presidi o insegnanti, piuttosto che da un ministero che sta buttando soldi per un programma dubbio tralasciando un attività di questo tipo. 
Quindi il mio consiglio è sempre lo stesso. Leggete i bugiardini dei farmaci, ma cercate anche le incongruenze. Un programma "di libero pensiero sessuale" è veramente una priorità o occuparci effettivamente di spiegare ai nostri ragazzi la droga prima che lo imparino dalla strada lo è?
buone vacanze a tutti.

mercoledì 22 luglio 2015

Video

Ieri sera grande emozione nel vedermi in Tv allo speciale sul libro. Aspetto il link per girarlo.
Emozionato !!!!

sabato 11 luglio 2015

Un libro è come un figlio

Ciao, 

ho ricevuto la seguente mail che penso sia opportuno pubblicare nel blog. Perché un libro è come un figlio e i suoi prodotti e risultati inorgogliscono noi genitori. 

    Buon giorno!
    Sono stato in libreria, ho ordinato il libro, l’ho poi ritirato e.... letto tutto d’un fiato!
Io su Moto a 14 anni :
la mancanza di mano non
ha fermato le scorribande.
    Seguirò l’indicazione del retro della ricevuta fiscale del “carinissimo ristorante di Primolano” e farò conoscere il libro alle mie mailing list...
   
    Però prima desidero dirLe che il libro contiene molti spunti di riflessione: senza volerlo, Lei è una grande Filosofo!
    La parte finale è concreta (nelle proposte) e interessante, e mi piace il Suo approccio col mondo dell’handicap.
    Condivido anche la Sua sete di verità che, a mio parere, deve venire prima dei risarcimenti... lo dico sempre ai miei amici emofilici...
    Davvero da incorniciare il capitolo “Esposizione”.

    Concludo con un’annotazione personale: a pag.40 racconta di una Sua trasferta a Bologna in un ospedale ortopedico dove Le prescrissero un bustino.
    Immagino fosse il “Rizzoli”: io il busto l’ho portato “davvero” per anni (non me ne sono liberato alla Houdini), ma non è servito, e a 17 anni fui operato (al Rizzoli) per la scoliosi: mi fissarono mezza colonna vertebrale come fosse un manico di scopa...
    In questo mondo ognuno di noi ha avuto le sue “avventure”...

    Un caro saluto.

    Marco